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Insegnanti e allievi


La comunicazione educativa è innanzitutto una trasmissione di informazioni tra un mittente ( insegnante) e ricevente ( allievo).Il messaggio deve essere trasmesso in modo efficace tenendo conto che la comunicazione segue una dinamica circolare nella quale mittente e ricevente si scambiano i ruoli: lo studente che ascolta l'insegnante reagisce con domande, cenni del capo e diventa a sua volta mittente di un messaggio che il docente riceve. Per evitare che la comunicazione sia disturbata, è opportuna la comunicazione esplicita: il ricevente dichiara di aver ricevuto e compreso il messaggio permettendone, se è necessario, la riformulazione. E' quindi importante che l'insegnante o educatore, in quanto adulto e facilitatore del processo di insegnamento-apprendimento verifichi le modalità e l'efficacia della propria comunicazione.



L'INSEGNANTE E IL GRUPPO CLASSE: Il dialogo educativo tra l'insegnante e l'allievo è condizionato da molti fattori. Innanzitutto l'immagine che l'allievo ha elaborato dell'insegnante incide sul suo comportamento, inoltre un ragazzo è molto sensibile al giudizio del gruppo dei pari, in questo caso il gruppo classe, al punto da modificare i propri comportamenti sulla base di tale opinione. I rapporti all'interno del gruppo classe sono influenzati da fattori esterni: l'ambiente di provenienze, l'estrazione sociale, la disponibilità economica ecc; tutti fattori che possono formare i sottogruppi.Secondo il sociologo Talcott Parsons ha individuato due tipi di gruppo classe: il gruppo che accetta le regole e il gruppo che sviluppa un orientamento egocentrico centrato sul comportamento dei coetanei. Il dialogo educativo dipende anche dal modo in cui l'insegnante vive il proprio ruolo. secondo lo psicologo Kurt Lewin esistono tre tipologie di stili relazionali:
-GUIDA DOMINANTE, che decide tutto e lascia poco spazio al bambino;
-GUIDA AUTORITARIA, che rinuncia al controllo puntando sull'autonomia del bambino, privandolo di punti di riferimento;
- GUIDA AUTOREVOLE, che prende le decisioni insieme ai bambini rendendoli autonomi e restando un loro punto di riferimento.

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